Care expat,
si, proprio voi che girate il mondo con mariti e figli a seguito, che oltre a dover organizzare un trasloco intercontinentale avete pure la responsabilità di scegliere la scuola adatta per i vostri figli, ma come fate? Tra mille dubbi, cosa scegliete? Scuola inglese? Americana? Francese? International? Io sono in Svezia da tanti anni e probabilmente ci resterò a tempo indeterminato. Per questo per i miei figli ho optato per la scuola svedese. Oggi vi svelo com’è strutturato questo sistema e cosa comporta per i ragazzi.
La scuola dell’obbligo in Svezia prevede che i bambini inizino la scuola l’anno in cui compiono sei anni. In realtà i bambini vengono inseriti in un contesto prescolastico già a partire dal compimento del primo anno.
Förskola
La förskola corrisponde all’asilo nido e scuola materna italiana e offre assistenza ai bambini da 1 a 5 anni. Per i bambini al di sotto di un anno non c’è necessità in quanto la madre ha diritto a un anno di maternità (che può dividere con il partner). Ogni bambino ha diritto a rimanere all’asilo per un numero di ore che varia in base al lavoro dei genitori. Dunque, se i genitori lavorano (o studiano) full-time il bambino avrà diritto al massimo di ore settimanali. In pratica si lascia il bambino presto al mattino, così che si ha il tempo di recarsi sul posto di lavoro e lo si va a riprendere a fine giornata. Ad esempio, quando io inizio alle 8 e finisco alle 4 lascio Viktor alle 7 e 30 circa e lo riprendo alle 4 e 30. Per genitori che invece lavorano part-time o sono in maternità per un altro figlio possono usufruire dell’asilo per un numero limitato di ore, soltanto 15 a settimana, in alcuni casi specifici 30.
L’asilo è comunale, si paga una retta che va in base al reddito ma il costo è notevolmente inferiore a quello di altri paesi e sono inclusi tutti i pasti.
L’asilo in Svezia segue un piano ben preciso e dà molta importanza allo sviluppo del gioco in gruppo e mira a sviluppare gli interessi e le capacità che ogni singolo bambino può avere. L’educazione prescolare ha come scopo di dare ai bambini le stesse opportunità indipendentemente dal loro sesso, quindi si vedranno sia maschi che femmine giocare con bambolotti e macchinine. Molta importanza si dà alle attività esterne, i bambini si trovano a contatto con la natura già dai primi anni e imparano a prendersi cura di piantine e a pensare all’ambiente. Ogni anno si fa un’escursione in cui tutti, bambini e insegnanti, devono raccogliere la spazzatura abbandonata in strada.
La scuola dell’obbligo
La scuola dell’obbligo è suddivisa in quattro stadi: förskoleklass (anno 0) che corrisponde alla prima elementare italiana, lågstadiet, scuola inferiore (1-3 anno), mellanstadiet o scuola media (4 – 6 anno) e högstadiet o scuola superiore (7-9 anno). Dopodiché si può accedere alla scuola superiore.
Ai bambini tra i 6 e 13 anni il comune offre anche un servizio di assistenza prima e dopo l’orario scolastico, il Fritids. Se le lezioni iniziano alle 8:15 e finiscono alle 13:30 qualcuno deve occuparsi dei figli prima e dopo la scuola, mentre i genitori sono al lavoro. Io, ad esempio, lascio Astrid (1’ anno) alle 7:30 al Fritids che si trova nello stesso edificio scolastico. Dopodiché lei avrà le sue lezioni e infine tornerà il Fritids dove resterà fino a quando non vado a prenderla dopo il lavoro.
La scuola superiore
Gymnasium, ovvero la scuola superiore, dura tre anni e in pratica corrisponde agli ultimi tre anni del nostro sistema educativo italiano. Ci sono diciotto programmi nazionali, sei sono preparatori per l’università mentre i restanti dodici hanno un indirizzo professionale.
Come si accede al liceo? Si può scegliere l’istituto che si vuole? Si e no. In base al punteggio con cui si esce dalla scuola dell’obbligo si avrà accesso a una determinata scuola. Ad esempio, per poter scegliere l’indirizzo scientifico, preparatorio per chi vuole poi studiare medicina o ingegneria, bisogna avere un certo punteggio. Se tale punteggio è troppo basso bisognerà seguire un altro percorso. Inoltre ogni scuola ha un proprio criterio per accettare gli studenti quindi ci possono essere due istituti, con lo stesso programma, ma con un diverso punteggio minimo per l’accesso.
Come fanno gli studenti a capire come continuare gli studi? In ogni scuola svedese dell’obbligo c’è una figura professionale detta SYV (studieyrkesvägledare), in pratica un esperto che aiuta gli studenti a districarsi nella scelta della scuola superiore. Questa persona spiega agli studenti il programma di studio dei vari indirizzi e li aiuta con la domanda di ammissione, in base ai loro interessi e punteggio ottenuto a scuola. Inoltre, a questo stadio, si deve anche scegliere quale lingua straniera si vuole studiare. La scelta ovviamente dipende anche dalle lingue offerte da ogni istituto superiore.
Ci sono anche istituti superiori per studenti con diversi tipi di disabilità intellettive e istituti con programmi specifici per atleti.
A qualsiasi livello scolastico gli studenti hanno possibilità di incontrare un’infermiera, un dottore e uno psicologo scolastico per qualsiasi evenienza.
Cos’è tipico della scuola svedese?
Innanzitutto la scuola va dal lunedì al venerdì, sabato e domenica si è liberi. Le lezioni si svolgono sia di mattina sia di pomeriggio. Gli studenti si fermano a fare pranzo alla mensa della scuola che è ovviamente gratis. Durante il pomeriggio viene servito anche qualche snack a base di frutta.
Non vengono quasi mai assegnati compiti in quanto la scuola continua nel pomeriggio quindi si lavora molto di più in classe con l’insegnante. Di conseguenza, non si devono portare libri a casa. Qui in Svezia non vedrete mai bambini con un carico di 20 chili di libri sulle spalle o trascinare quei trolley che dovrebbero servire per andare in vacanza.
I libri di testo non sono a carico della famiglia ma vengono sponsorizzati dalla scuola, così come quaderni e penne per scrivere.
I bambini al primo anno imparano a scrivere in stampatello maiuscolo e minuscolo. Non si dà molta importanza alla calligrafia perché si pensa che ogni individuo debba esprimere la propria creatività e svilupparsi con i propri tempi. Lo stile corsivo che si usava in Italia ai miei tempi (o forse ancora oggi) non si impara.
Viene data molta importanza al gioco, usato sia per sviluppare la creatività del bambino che per l’apprendimento.
Non si applica l’apprendimento mnemonico, non si imparano filastrocche e poesie a memoria. Non ci sono interrogazioni orali come le intendiamo noi ma fin dai primi anni si impara a lavorare in coppia e in gruppo e poi a fare un resoconto orale di ciò che si è fatto.
I voti seguono la scala da F a A (F è insufficiente, E sufficiente, A è il voto più alto) e vengono dati solo a partire dal sesto anno. Questo perché si pensa che gli alunni debbano imparare per sé stessi e non per fare a gara a chi ha il voto più alto. Gli insegnanti sono comunque obbligati a dare feedback in modo regolare agli alunni e i loro genitori.
Ogni scuola ha la figura del mentor, un insegnante che è responsabile per un certo numero di alunni, e fa da collegamento tra scuola e casa. Il mentor ha il compito di seguire l’andamento dell’alunno, l’eventuale eccesso di assenze ma anche il suo benessere psicofisico. E il mentor che ha il compito di contattare i genitori, il medico scolastico o lo psicologo se c’è necessità.
Le materie d’insegnamento
Le materie scolastiche sono all’incirca le stesse del sistema italiano ma con qualche piccola differenza.
L’educazione fisica, ad esempio, comprende anche il corso di nuoto e per avere i crediti della materia bisogna passare tutti i livelli previsti dal corso di nuoto. Insomma, saper nuotare è un obbligo!
Religione è considerata una materia scolastica vera e propria. Indipendentemente dalla propria fede si deve partecipare alle lezioni in cui vengono presentate tutte le religioni e sette del mondo.
Ci sono poi alcune materie pratiche come Slöjd e Hemkunskap.
Slöjd prevede lavori manuali come la lavorazione di legno o altri materiali. Questo comporta la progettazione e creazione di un oggetto che si potrà poi portare a casa. Si può anche scegliere ricamo e cucito dove si può imparare a usare la macchina da cucire.
Hemkunskap è una materia che si svolge in cucina. Ogni scuola ne ha una attrezzata dove si impara a cucinare un po’ di tutto. Mia figlia ogni tanto torna a casa con biscotti o palline al cioccolato fatte da lei. Questa materia insegna anche, agli alunni più grandi, a gestire un budget economico per poter sopravvivere quando sarà ora di andare a vivere da soli.
L’informatica ha un ruolo chiave nella scuola svedese, i bambini imparano fin da subito ad usare computer e Ipad e dal quarto anno ogni alunno riceve un portatile dalla scuola per svolgere le proprie attività scolastiche.
L’insegnamento dell’inglese inizia al secondo anno e al sesto si può scegliere un’altra lingua straniera. Di solito alla scuola dell’obbligo si insegnano francese, spagnolo e tedesco. Al liceo si può trovare anche italiano, cinese e giapponese.
Hemspråk rappresenta la lingua parlata a casa, in caso gli studenti abbiano una madrelingua diversa dallo svedese o siano bilingui. Ogni studente ha il diritto a un’ora di lezione a settimana nella propria madrelingua. Mia figlia ha iniziato quest’anno a studiare italiano e si trova con un gruppo di bambini che hanno uno o entrambi genitori italiani. Questa materia dà la possibilità ai bambini di mantenere e sviluppare la lingua parlata a casa e tutto ciò che riguarda la cultura del proprio paese.
Io trovo molti aspetti positivi sulla scuola svedese, penso che si ha un approccio molto più rilassato e si tenda ad evitare situazioni che possono creare stress agli studenti. La scuola svedese è inclusiva e cerca di dare a tutti gli studenti gli stessi strumenti per poter imparare. Tutto questo è positivo ma a volte ho la sensazione che così facendo non si sollecita il loro spirito competitivo, che ognuno di noi dovrebbe avere.
Vi cosa ne pensate di questo sistema? Cosa vi ha colpito della scuola svedese?
Wanda, Svezia